Cavallari

“Cavallari tunnu tunnu, co’ tre case, quattro co’ gliu furnu…”

Si capisce subito dal vecchio adagio dialettale: Cavallari è un paese minuscolo raccolto in una piccola valle, ma questo non dice molto sulla sua essenza. E più giusto forse definirlo un luogo della memoria, e non solo per chi ci ha vissuto e ne fa parte.

Un luogo che sembra distante, così avvolto dal silenzio, da forti sentori fiabeschi, eppure così vicino perché, a ben guardare, le radici di noi tutti si assomigliano.

Un luogo che sembra piccino, si visita in dieci minuti, eppure così grande, ricco e traboccante com’è di semplici storie del passato.

Sono le storie di ciascuno di noi, storie che non cambiano mai, anche se oggi cerchiamo in tutti i modi di modificarne il senso. Storie che restano lì, in silenzio, come le pietre di Cavallari, a guardarci con distacco e indulgenza. Storie sempre vive, sempre pronte ad accoglierci ancora.

Le testimonianze del passato sono tutte raccolte in un pugno di case: le sentiamo nostre in un attimo.

Si possono ammirare alcuni esempi di architettura rurale del `700: la grande casa a corti interne con i suoi archi a tutto sesto che domina l`abitato e ospita più nuclei familiari; la Villa detta “La Fonte”, nelle vicinanze del paese che reca ai suoi piedi un bel lavatoio in pietra; la Casa detta “La Retanella”.

La Chiesa parrocchiale, romanico-abruzzese, è dedicata ai santi martiri Proto e Giacinto.

L`impianto dell`edificio è del secolo XIII e, negli elementi murari, si possono rinvenire frammenti ed epigrafi di fabbrica romana (un tempo un torso di leone in marmo).

La facciata in pietra locale, nella foto, porta i segni di un antico ampliamento. Pregevoli affreschi sono visibili sia nella nicchia sopra il portone, sia nell`unica navata, all`interno.

Il tradizionale punto di ritrovo degli uomini del paese è Lo Scoglio, un grande masso di pietra che, per la sua conformazione, offre un doppio livello di sedute.

Per questo motivo, ed anche perché quella pietra è testimone delle parole degli avi, è detto “Il Parlamento”.

Al centro della piazzetta di Via Colli, si incontra il “pilone”, utilizzato per lavare i panni e abbeverare il bestiame ed il vecchio forno dove le donne profumavano di pane e i bimbi chiassosi giocavano nella piazzetta aspettando ansiosi i biscotti appena fatti.

Due eleganti colombaie, retaggio del passato, ornano il profilo dei tetti di antichi coppi.

Nella piazzetta principale “Piazza Sciarra” il paese si riunisce per gli appuntamenti importanti: la festa patronale dei Santi Proto e Giacinto (11 settembre), quella del protettore San Rocco (16 agosto), il Premio Letterario Nazionale Cavallari di Pizzoli, il primo sabato di agosto.